
Tristezza perfetta
«Dallo stagno mi voltai per guardare giù in basso.
Sette case. Sette case addossate e nient’altro: più due strade di sassi, un cortile che chiamano piazza, e uno stagno e un canale, e montagne fin quanto ne vuoi.
Le tre vecchie erano ancora là ferme, proprio dallo scalino di casa, sotto la finestra illuminata ed aperta.
“Ecco tutta Montelice”, dissi. “Tutta quanta: e nessuno lo sa”». […]