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L’ammissione è chiara, acclarata dall’autore sin dalle prime pagine: “Il tempo della vita”, lungi da intenti vendicativi, terapeutici o espiatori, risponde ad una volontà di ordine letterario assecondando la convinzione della “felicità della storia”. Ma è anche altro. “Le ragioni per le quali cominciamo
“Nonostante la scomunica di Baudelaire – che la voleva schiava delle arti – , la fotografia inizia il suo cammino autonomo.” Così recita il pannello introduttivo della mostra “Un secolo di grande fotografia. I capolavori FOTOGRAFIS Bank Austria – UniCredit Art Collection”, inserita nell’ambito di Fotografia Europea,
L’aver visto la luce nel 1932 non rende Viaggio al termine della notte di Louis-Ferdinand Céline (Corbaccio Editore) anacronistico e non solo per la sua citazione a esergo (prolusione ad un altro simile viaggio) della pellicola La grande bellezza di Paolo Sorrentino, Oscar quale miglior film straniero nel 2014, che con il romanzo
Dopo le cinque prestigiose sedi museali, due in Giappone (Tokyo e Kobe) e tre negli Stati Uniti (San Francisco, Atlanta e New York), Bologna ha l’onore di ospitare La ragazza con l’orecchino di perla, l’opera iconica di Johannes Vermeer e punta di diamante della mostra
La difesa del tempo necessario e non di quello accessorio, del ritmo umano, in un’epoca in cui le distanze, evanescenti, evaporano coperte da un semplice gesto e da “animali di metallo che se più rapidi più suscitano ammirazione e invidia”, e in cui prevale l’addizione senza sviluppo
La grandezza della Chiesa entro la quale ognuno può trovare una propria collocazione, secondo il don Mariano Arena di Sciascia citato in Acqua Santissima, rimanda ad una concezione lata di fede, una religiosità “di guerra”, surrettiziamente conciliante la parola di Dio con la lupara.
“Al fiume Gange dei diritti corrisponde un Himalaya di doveri.” Mahatma Gandhi.
Corrispondendo sempre un dovere ad un diritto, questo ipotetico esergo avrebbe trovato legittima collocazione nel Manuale dei diritti fondamentali e desiderabili (Oscar Mondadori), curato da Paola Severini Melograni
Le 40 regole per un uso corretto (scritto e parlato) dell’italiano tratte da La Bustina di Minerva di Umberto Eco, pubblicato nel 2000 da Bompiani.
Ironico e sardonico (trasgressione già della prima regola!), pare che l’elenco sia ispirato a quello stilato dal giornalista William Safire del New York Times nel 1979