I suoni immortali della memoria
«Le volevo bene, questo sì, ma c’erano altre cose che, più di lei, mi riempivano il cervello e mi smuovevano i sentimenti. Gliele elencai: la lettura, la scrittura e la morte.
“Ho un desiderio di vita, no’, così violento che la vita la sento continuamente in pericolo e la voglio trattenere in tutti i modi per non farla scivolare via e finire; è una smania che m’è entrata qua nel petto, credo, quando è morta la bambina che giocava al balcone al secondo piano del palazzo celeste di fronte al nostro”. […]