21 Marzo 2022

I suoni immortali della memoria

«Le volevo bene, questo sì, ma c’erano altre cose che, più di lei, mi riempivano il cervello e mi smuovevano i sentimenti. Gliele elencai: la lettura, la scrittura e la morte.
“Ho un desiderio di vita, no’, così violento che la vita la sento continuamente in pericolo e la voglio trattenere in tutti i modi per non farla scivolare via e finire; è una smania che m’è entrata qua nel petto, credo, quando è morta la bambina che giocava al balcone al secondo piano del palazzo celeste di fronte al nostro”. […]

Recensioni
3 Gennaio 2022

“Una risata ci salverà”

“Nel teatro si dice che ci sia un unico modo per sbagliare: non fare.
E così ho fatto.”
Anima poetica, inquieta, istrionica e circense, Matteo Razzini è un eterno sognatore, come il suo collega del resto, tuffatisi entrambi tra le righe di questa storia così dal trampolino di una dirompente e salvifica immaginazione. […]

Eventi, Incontri con gli autori
2 Gennaio 2022

La scatenata libertà dell’immaginazione e della lettura

«Mi dispiace sul serio, credetemi. Ma che cosa volete farci, ragazzi?
Il fatto è che tutto quello che avete sentito dire in proposito non sono altro che stupide storie da un soldo, e le cose si svolsero esattissimamente così. Potete giurarci sopra tranquilli.
Io lo so, perché c’ero» […]

Recensioni
21 Dicembre 2021

Parole, parole, parole…_Dicembre

«Tutto quello che ho per difendermi è l’alfabeto; è quanto mi hanno dato al posto di un fucile», scrive il grandissimo Philip Roth.
Conoscere le parole, il loro esatto significato, equivale a scoprire, a colpire, a difendere, a persuadere, a conoscere.
La lingua può arrivare lontano e nel profondo, toccando corde sopite, dissimulate ma pronte per essere suonate. […]

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6 Novembre 2021

Abitare lo spazio con disinvoltura, rispetto e capelli rosa

«Porto con me un quaderno non troppo piccolo e non troppo grande che mi consenta di appuntare un pensiero, tracciare il profilo di una tazzina sul tavolino di un bar, disegnare quattro linee all’interno delle quali sviluppare un progetto.
Spesso la copertina del quaderno è nera, sulla quale attacco un adesivo o lascio una traccia per poterli distinguere l’uno dall’altro. Tra le pagine si accumulano stralci di conversazioni telefoniche, ritratti di persone mai conosciute, liste della spesa, mani che reggono oggetti, calcoli matematici senza soluzione e bustine di zucchero vuote che creano spessore e disturbano la fluidità del tratto.
Il quaderno è lo spazio all’interno del quale succedono le cose, è il tavolo di lavoro, dove il pensiero astratto incontra per la prima volta la sua forma imprecisa, un rifugio quasi sacro illuminato da un evidenziatore rosa fluorescente.»

Eventi, Incontri con gli autori
5 Novembre 2021

Il lessico colorato e multiforme di Olimpia Zagnoli

“Complicare è facile, semplificare è difficile. Per complicare basta aggiungere, tutto quello che si vuole: colori, forme, azioni, decorazioni, personaggi, ambienti pieni di cose. Tutti sono capaci di complicare. Pochi sono capaci di semplificare.” Abile nel mettere in pratica questa lezione di uno dei suoi numi tutelari, Bruno Munari, è Olimpia Zagnoli, giovane illustratrice reggiana, milanese d’adozione dal 1990, in mostra dal 24 settembre scorso nei cinquecenteschi spazi dei Chiostri di San Pietro a Reggio Emilia con “CALEIDOSCOPICA […]

Eventi, Mostre
3 Ottobre 2021

Il bello delle pazze

«Non c’è bisogno di credere perché le cose esistano. […]
Questo libro… mi ha fatto capire che non ero pazza.
Per la prima ho avuto la sensazione di non essere quella strana in mezzo alla folla,
ma l’unica normale in mezzo agli altri» […]

Recensioni
19 Luglio 2021

Echale a eso!_Estate_7

«Come vi sentireste se la vostra identità fosse messa in dubbio? Se qualcuno vi attribuisse un luogo di nascita a caso o, peggio, tentasse di rifilarvi una madre o un padre che, forse, nulla hanno a che fare con voi? Vi sentireste come me: persi in un bicchier d’acqua…sì, lo so, lo so, la battuta non l’avete ancora capita. Dunque, mi presento: sono il Señor Mojito . […]

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16 Luglio 2021

Ironia del Tempo_Estate_6

«Quando le mutande delle ragazze erano braghe, quando si faceva merenda e ci s’annoiava di una noia che non c’è più, quella dell’isolamento e della pioggia, quando si giocava in strada, e la “naia” era una cosa seria. Quando c’erano i casini, e i padri avevano fatto la prima e la seconda. (…) Quand’ero ragazzo io la rucola non c’era […]

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