Che…
«O troveremo una strada
o ne costruiremo una»
[…]
Quando venne a mancare, poco più che quarantenne, il più piccolo dei cinque figli aveva nove anni. Consapevole, li raccomandò a chi le era vicino.
Un momento struggente mai dimenticato da chi la amava e le sopravvisse.
Cinque figli.
Anche altri portava nel suo cuore, altri che una sorte avversa le aveva impedito di stringere al seno.
Madre in modo incondizionato. Una fotografia la mostra con quelle dolci rotondità che preludono al formarsi di una vita.
Ancora sotto le coperte, ancor prima di aprire le finestre, sapevo che era venuta.
Lo sentivo nel silenzio, nei rumori.
Lo sentivo dentro.
Dico subito, senza tema di apparire blasfema, che per me la neve è una specie di miracolo, un elemento che avvicina la terra e il cielo.
Per me significa pace e serenità assolute.
Mi piace l’odore di cera, mi piace soprattutto quando si mischia ad altri, quelli effusi da ogni cosa chieda il sapiente restauro di mobili antichi. E’ un odore che fa parte del mio vissuto più caro, che mi ricorda mio padre.
Lo sentivo quando entravo nella sua bottega ove egli trascorreva ogni ora delle sue giornate. E con esso si confondeva. Quando mio padre venne a mancare ebbi, chiara e terribile, la percezione che da quel momento, volgendomi indietro, avrei visto il nulla, il vuoto. E fu così.
Una famiglia amica, con la nascita di Francesca, la primogenita a lungo attesa, ha vissuto il Natale più bello, perpetuando un evento che tale ricorrenza, appunto, celebra da duemila anni.
Un’altra famiglia, pure essa a noi molto vicina, nello stesso giorno ha perso un figlio giovanissimo. Aveva soltanto 33 anni. Il suo destino si è compiuto sull’asfalto. Nel nostro animo emozioni e sentimenti contrastanti.
L’altra sera ho visitato il Louvre.
Virtualmente.
Me lo ha permesso un bellissimo programma televisivo che per quasi due ore ha illustrato le splendide opere d’arte contenute in quel museo del quale ha raccontato anche la storia, le varie mutazioni che nei secoli lo hanno portato all’attuale, magnifica veste. Il programma, ben costruito, prevedeva anche servizi esterni nei luoghi che avessero attinenza con le varie opere
Conosci Trilussa?
Lessi per la prima volta questo poeta chansonnier, poeta favolista e satirico, così lo definirono alcuni critici, ancora ragazzina.
Mi regalò il libro uno zio in occasione di un mio compleanno. Il suo titolo: “Tutte le Poesie”.
Ricordo ancora le pagine dalla carta sottilissima, quasi impalpabile, color avorio
Affidati ai ricordi, sensazioni, eventi, frammenti o pezzi di vita possono, talvolta, apparire ingannevoli.
Ma i ricordi debbono mediare con il tempo, con la memoria, con personali emozioni, fili spezzati, tracce disperse.