
“Ligabue c’est moi!”
«Anche la follia
merita
i suoi applausi»
Alda Merini
«Anche la follia
merita
i suoi applausi»
Alda Merini
Testimonianza di questi mesi di emergenza epidemiologica da Covid-19 è SOLO CON GLI OCCHI, racconto fotografico di Errico Tomaiuolo, infermiere strumentista di sala operatoria all’IRCCS Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia, trasformato in presidio Covid, […]
“Dicono che un fiume prima di gettarsi in mare prova un tremito di paura.
Si volta indietro e vede in un colpo d’occhio tutta la sua camminata:
i picchi, le montagne,
il lungo cammino sinuoso attraverso la foresta, i villaggi,
e vede davanti a sé un oceano tanto grande che entrarvi non rappresenta altro che scomparire per sempre.
Ma non c’è alternativa (…)
«La ricostruzione è uno dei grandi momenti della storia d’Italia.
Bisognerebbe scriverlo con l’iniziale maiuscola: Ricostruzione. Come il Risorgimento, il Piave, la Resistenza.
Momenti di riscossa dopo la caduta, di cui essere orgogliosi.
Ma oggi il malumore e il pessimismo sono tali che si parla più dei briganti, di Caporetto, di Salò.
Della Ricostruzione non si parla mai.
I giovani cresciuti al tempo della rete non sanno neppure cosa sia.»
«Coraggio e scioltezza, come si diceva una volta. Virtù preferita, come scrive Proust. La più grande urgenza sociale, secondo me.
Ho pensato che questo libro potesse essere utilizzato dal lettore come un ipotetico inventario di alcune declinazioni del coraggio. L’ho concepito come un’associazione di idee, un brainstorming, un esercizio utile, credo e spero, per stimolare adulti e non ancora adulti a ritrovare la forza della sfacciataggine e la capacità di resistenza che la vita chiede.
Dure e brutali le parole che Paolo Crepet lancia all’indirizzo dei giovani (“abbastanza dementi”), dei genitori (“mononeuronici”), di tutti coloro che, rasentando quasi l’indolenza e l’accidia, permettono alla cultura digitale di esercitare sulla propria vita la sua accezione più totalizzante.
In occasione della presentazione del suo ultimo libro, Baciami senza rete (Mondadori), lo psichiatra e sociologo torinese, pur non essendo un misoneista né un conservatore, ha analizzato le avvertenze, le controindicazioni, le contraddizioni e gli effetti collaterali
“La variabile dell’assassino”, quell’elemento imponderabile che i criminologi ascrivono al successo mediatico di un crimine rispetto ad un altro, avrebbe dovuto originariamente intitolarsi l’ultimo giallo di Donato Carrisi virato, poi, definitivamente su “La ragazza nella nebbia”
Un’intuizione. Un’immagine, poetica nella sua essenza e dalla cui dilatazione la storia è nata, rivela la genesi di Una storia quasi solo d’amore (Feltrinelli) di Paolo Di Paolo.
Citando Javier Cercas, che molto impavidamente invoca il ritorno del testo narrativo da strumento di puro intrattenimento a strumento di conoscenza profonda, Guido Monti
Generare consapevolezza come indispensabile premessa per comunicare il pensiero in equilibrio tra etica ed efficacia è lo scopo di “con parole precise – Breviario di scrittura civile” (Laterza), il nuovo saggio di Gianrico Carofiglio.
“Parlare impreciso è una malattia del nostro tempo”,