3 Marzo 2016

Distopie di marzo [3+1]

Cover_MarzoIl fil rouge che li unisce non impone una lettura rispettosa dell’ordine cronologico di pubblicazione.
Tutti libri profetici, visionari, distopici e omologanti. A partire dal primo (attualissimo) Il padrone del mondo” di Robert Hugh Benson, uscito nel 1907 e ambientato in un 2000 con Oriente, Occidente e Americhe (in declino) in stato di pace e con la Chiesa Cattolica emarginata e perseguitata in nome di un nuovo umanitarismo promosso da un anticristo filantropo.
Se cento anni prima, l’anno “1984orwelliano (pubblicato nel 1949) vedeva il totalitarismo delle tre grandi potenze (Oceania, Eurasia e Estasia,) in guerra tra loro, il “2084. La fine mondo” (da domani nelle librerie) dell’algerino Boualem Sansal preconizza la pace sotto una grande teocrazia totalitaria nel paese dell‘Abistan. Yölah è l’onnipotente e il profeta Abi il suo delegato terreno. Sempre una neolingua, sempre un’autorità vigilante e sottomettente. Una sottomissione definita da Michel Houellebecq peggiore della sua in quanto descrive un vero totalitarismo islamico e la vittoria degli estremisti (“Forse la sua visione del futuro è molto plausibile“). Pubblicata nel gennaio del 2015, la “Sottomissione” houellebecquiana ambientata intorno agli anni Venti del 2000 e raccontata con tono lucido e atarassico, è “indolore”, graduale e silente, in una Francia con il partito Fraternité Musulmane all’Eliseo.

 

“Mi rendevo tuttavia conto, e ormai da anni, che lo scarto crescente, divenuto abissale,
tra la popolazione e chi parlava il suo nome, politici e giornalisti,
era destinato a portare a qualcosa di caotico, violento e imprevedibile.”
[Sottomissione]
Michel Houellebecq

 

 

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