3 Luglio 2021

2021. Fuga nel mondo_Estate_1

Un ottimo proposito per questa estate: fuggire dalla routine quotidiana. Un’azione che in giapponese è espressa dal termine DATSUZOKU, come suggerisce ABEditore.
Tuffarsi nel mondo dei libri, specchio di realtà, di astrazioni, di finzioni, di leggende e di fiabe è un ottimo esercizio di evasione. Un’immersione in preziose scoperte, in nuove misure di grandezza di rapporti umani e animali, in inedite prospettive di vita, in realtà tanto lontane quanto vicine.
«I libri uniscono generazioni con il medesimo incessante lavoro che fa progredire.»
Passare da un mondo all’altro.
È facile.
Perché come diceva Stéphane Mallarmé “il mondo è fatto per finire in un bel libro”.

«Ed egli portò la fata in casa, la quale crebbe in modo sorprendentemente veloce; prima che fossero passati molti giorni, ella divenne una fanciulla alta ed elegante, fresca e bella come il mattino, splendente come il mezzogiorno, dolce e tranquilla come la sera e profonda come la notte. Take Tori la chiamò la Ragazza Splendente, perché uscita dal gioiello luccicante».

In Green Willow and other Japanese Faiy Tales, nel 1910 Grace James raccolse la quasi totalità della mitologia giapponese proveniente da fonti tramandate oralmente ed altre soggetto di rappresentazioni teatrali. Da tutto questo scibile la traduttrice letteraria Valentina Avallone ha selezionato cinque storie  – La Ragazza della Luna, La Lanterna di Peonie, Yuki Onna, La Terra di Yomi, La Storia di Susanoo, l’Impetuoso – racchiudendole in Datsuzoku. Ricordi dal Giappone (ABEditore). Avvolte da un’aura ombrosa e spirituale, sono Fiabe e leggende ritrovate ambasciatrici di valori e di significati attraverso i quali è possibile apprendere la peculiare coscienza culturale  e la magica e suggestiva anima del Sol Levante.

Ai sostantivi che in altre lingue non trovano una precisa traduzione appartiene il termine Datsuzoku: in giapponese significa fuga dalla routine quotidiana, fuga dall’ordinario, dal convenzionale, con un rimando all’idea di libertà e di indipendenza, e rappresenta uno dei sette principi estetici per raggiungere il Wabi-Sabi ossia quella  tradizionale sensibilità  estetica nipponica ispirata ad una visione imperfetta e impermanente del mondo.

Ad “archetipo” di questa evasione Valentina Avallone e ABEditore eleggono il libro, abilissimo nel permettere di varcare la soglia della ripetitività e dell’abitudine per entrare in altri mondi e dimensioni.

Sostanziano la preziosità e la bellezza del volume l’attenzione e la cura – tratto distintivo della Casa Editrice – verso i materiali impiegati, il lettering, le illustrazioni, a colori e in bianco e nero, di Hiroshige, di Goble, di Shunsho, molte di Hokusai.

Come sempre, un appagante viaggio non soltanto sensoriale.

«“Cari amici, rispose il coniglio dopo aver ascoltato in silenzio quello strano racconto, “non preoccupatevi. Volete una vendetta? L’avrete. Sarò io stesso a occuparmene. Parola di coniglio, non dovrete attendere a lungo!” Il tasso nella sua tana si annoiava a morte. Un bel giorno il coniglio andò a trovarlo: “Mio caro, non è restando qui che guarirai. Guarda che splendida giornata è oggi! Andiamo! Vieni con me a fare una passeggiata. Andiamo sulla montagna a raccogliere la legna.” Il tasso non aveva alcun motivo per sospettare che il dolce coniglio bianco volesse il suo male. Così, senza esitare, accettò l’invito».

Appartengono sempre alla mitologia giapponese le atmosfere leggendarie e fiabesche dal tratto narrativo di Jean de La Fontaine, raccolte dal padre missionario Claudius Ferrand. Oltre ad essere complici di fuga sono anche sodali di diletto e di compagnia in Favole e leggende del Giappone, sempre per ABEditore e a cura di Annarita Tranfici e di Giuseppina De Vita.

Basato sul Kojik, la più antica raccolta di miti, leggende e storie nipponiche,  il volume contiene tredici otogibanashi, da hanashi, racconto, e otogi, tenere compagnia. Una sorta di apologhi – la cui lettura dalla connotazione didattica si rivolge anche ai più piccoli – in cui la morale, pur presente, non sempre è palesemente esplicitata e in cui i personaggi, talvolta animali, simboleggiano peccati, debolezze e pregi dell’uomo.
Immancabili sono le illustrazioni e la carta vergata della copertina è una novità.

Da Ourashima Taro e la Dea dell’Oceano a La piccola ladruncola, da La vendetta del coniglio a Il mostro Yatama, da L’unico ombrello a Gli otto capretti, da Le avventure di Benké a Il vaso di Kompéito, da I ratti al tempio a Le fragole di dicembre, da Il passerotto senza lingua a Le due lenti e a L’astuzia di Jiro, si legge, così, la poesia e il sentire differente di un popolo avvolto da suggestioni miyazakiane.

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