3 Gennaio 2017

Il giorno prima della felicità_Erri De Luca

 

Il-giorno-prima-della-felicita-Erri-De-Luca-451F“Di Anna e della felicità sapevo quello, il nome. Se non veniva dove la cercavo? Non mi dovevo permettere certe confidenze. Dopo che sarà venuta potrò dire cos’è, questa famosa felicità. Tolsi le mani dalle orecchie. I pensieri me le avevano scaldate. Non c’era più silenzio. Da un balcone usciva la voce di una radio, da un altro il rumore dei piatti. Li dovevo lavare e li lavai, poi uscii in cortile. In alto si spostavano nuvole in salita. Il lastricato era umido di panni sgocciolati. Si era affacciato il vento e mi pizzicò la malinconia di un giorno che sfumava. Immaginai il tramonto, il sole che scendeva a terra dietro la collina trascinandosi dietro incatenate le nuvole allungate. Uscii in strada, non avevo orario per aspettare Anna. Di tutta la giornata della felicità restava un avanzo.”
Cosa capita Il giorno prima della felicità? Un naso rotto per difendere la porta da un goal; la vita arrischiata per difendere la città da un assedio; un’ombra tenuta al sicuro in un rifugio segreto; sospiri che si fondono; un coltello; un fendente, un affondo nell’aria e il riflesso abbacinante del sole.
Per Erri De Luca la felicità è un agguato, un azzardo, è aleatoria, non prenotabile. E lo racconta nella sua inconfondibile prosa asciutta ma tracimante di tutta la poesia di cui è capace.

“Sono cose che capitano il giorno prima.”
“Il giorno prima di che?”
“Il giorno prima della felicità.”


Il giorno prima della felicità
(Feltrinelli)
Erri De Luca, Napoli, 20 maggio 1950

 

anche in breve